Note su Bagolino e i suoi abitanti

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Bagossi sono i cittadini di Bagolino, Comune tra i più grandi in Provincia di Brescia. Il Comune si identifica con la Valle del Caffaro, 10969 ettari, 10 montagne oltre i 2000 metri sul livello del mare.

I Romani furono i primi nel 170 avanti Cristo a insediarsi nella valle, creando una “Pagus”, un piccolo villaggio, da cui deriva il nome di Bagolino. Ci si domanda come mai i Romani nella Valle del Caffaro. La risposta è che dalla valle attraverso tre passi, passo Berga, passo Maniva e Crocedomini, tutti oltre i 1500 metri slm, si raggiungevano le Valli Camonica e Valtrompia.

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Bagolino vanta un passato prestigioso, posto al di sopra dei 700 metri slm; ha fatto per secoli del proprio isolamento un punto di forza, una base su cui far prosperare un’economia legata all’Agricoltura.
Nel 1800 vi erano circa 5000 abitanti, oggi 3900, e il paese è come un lungo biscione fatto a “esse rovesciata”, con case anche di 4-5 piani, e caratteristica è l’antica Via dei Portici. Sopra l’abitato la parrocchiale, imponente monumento con affreschi, quadri, soase lignee, di una celebre famiglia di scultori della Valle Sabbia. L’economia un tempo basata sull’attività agro-pastorale. Oggi si contano 30 aziende con circa 1100 capi bovini e 400 caprini. 28 malghe, i pascoli, utilizzati dagli Allevatori.

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Una vera transumanza quella che gli Allevatori praticano ogni anno dal 1 al 15 giugno con lo spostamento di tutto il nucleo familiare. Formaggio conosciuto in tutto il mondo da Tokyo a Washington dagli Erimati Arabati dalla Harrods di Londra vincitore della medaglia d’oro delle olimpiadi del formaggio come migliore prodotto caseario. La vita in alpe è tutt’altro che facile, non si contano le ore di lavoro, e molta attenzione va posta al cambiamento del clima quando le mandrie sono al pascolo, e quando si vive nelle malghe a 1800-2000 metri slm.

In Agricoltura il prodotto principe di Bagolino è il formaggio che viene chiamato “Bagòss” conosciuto da tempi remoti, 1500, e molto apprezzato dai Dogi della Repubblica di Venezia. Ai Dogi piaceva l’oro, e ai bagossi venne in mente di aggiungere alla cagliata un pizzico di Zafferano per dare alla pasta del formaggio il colore giallo, giallo-oro.

Il Bagòss è un formaggio a pasta dura, diametro 145-150 centimetri, altezza 10-12 cm. Peso 18-21 chili.
Stagionato di norma per 14-16 mesi lo si può tenere anche 24-36 mesi, un tempo che consente di far sprigionare tutte le caratteristiche di sapore e profumo, persistente e intenso.
Gli Allevatori ne producono, tra l’estivo sui pascoli, e d’inverno, nel fondo della Valle, circa 10000 forme, e per le sue caratteristiche ha un prezzo di tutto rispetto, che ripaga il sacrificio degli Allevatori.
Oggi il Bagòss scoperto dalla enogastronomia è alla base di succulenti piatti che bene si accompagnano con vini bianchi, fruttati, fruttati, spumanti, e rossi non corposi.
Ci vogliono circa 20 litri di latte per farne un kg. Formaggio tradizionale, ma anche formaggio permaloso, perché vuole essere stagionato solo nelle storiche cantine del centro di bagolino, costanti per temperatura e umidità.

Bagolino è un paese da visitare per la sua Agricoltura, il suo carnevale ricco di costumi e tarantelle di tradizione cinquecentesca, con danze, per un carnevale che è ormai uno dei più famosi nell’arco alpino, un segno di vitalità che coinvolge tutto il paese, un rito, radicato nella cultura dei bagossi.
I balarì, citati per la prima volta in un documento del 1520.
Balarì e Mascher eleganza e sberleffo.

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